MEETING FIE CALABRIA 2024

Elogio dello stupore. Estetica, sacralità ed etica della natura
5 – 6 ottobre 2024 – Serrastretta / Soveria Mannelli (CZ)

Locandina MeetingNell’ambito relativo alle attività condivise della Federazione Italiana Escursionismo – Comitato Regionale Calabria, per il 2024, l’Associazione Edrevia – La Tribù degli alberi, in qualità di Associazione affiliata FIE, è stata incaricata per l’organizzazione, di concerto col Comitato Regionale, delle attività concernenti il MEETING F.I.E. Calabria 2024 che si svolgerà nell’area del Reventino e che interesserà i territori di Serrastretta e Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro. 

L’evento si svolgerà nei giorni 5 – 6 ottobre 2024, con possibilità di raggiungere il luogo già nel pomeriggio del 4 ottobre per le attività di apertura del meeting e un successivo momento conviviale.

L’idea di scegliere questo territorio è rappresentativa dell’aspetto baricentrico tra nord e sud della regione, pertanto raggiungibile con le stesse tempistiche da ciascuna associazione. 

Che cos’è il Meeting F.I.E. Calabria

Un luogo di amicizia e di incontro tra le associazioni che aderiscono alla Federazione Italiana Escursionismo.

Un luogo dove si possa costruire condivisione delle esperienze di cammino e di escursionismo, di formazione e di crescita, di ascolto e di reciproco supporto, percorrendo giorno dopo giorno “sentieri” sempre nuovi e diversi e predisponendosi al futuro sicuri di raggiungere la meta, per migliorarsi o anche soltanto per godere del gusto del camminare.

Viaggiare, camminare, osservare, visitare luoghi, incontrarsi … 

Con l’evento annuale del meeting si vuole porre l’accento sul quello che rappresenta questa nostra passione.

Escursionismo, un termine che si presta a diverse interpretazioni. Noi della F.I.E. pensiamo che l’escursionismo, come diverse altre attività promosse dalla federazione, sia esso rivolto agli adulti o giovanile o scolastico o ancora dedicato alle persone con disabilità, sia un modo per scoprire piccoli angoli di mondo più o meno conosciuti, “curiosare” e riscoprire il piacere di muoversi lentamente, a piedi, e silenziosamente, per osservare e sentire cose che normalmente sfuggono alla percezione.

Recuperare il contatto con l’ambiente, ascoltare i rumori del bosco ed il soffio del vento. Vedere con occhi nuovi, saper cogliere i particolari ed i segni lasciati dall’uomo. Meravigliarsi della forza della natura.

La F.I.E. identifica nell’escursionismo, un importante mezzo per valorizzare e far conoscere territori ed aree naturalistiche minori tagliate fuori dai circuiti di massa e per questo, molto probabilmente, più autentiche e capaci di dare emozioni.

Il meeting è un momento di confronto su questi temi e sul valore dell’amicizia e della condivisione, un luogo in cui il camminare e il dialogo si incontrano per dar vita a nuove esperienze di apprendimento e conoscenza.

I LUOGHI DEL MEETING

La valle del Reventino

«Salimmo verso la montagna a nord della città ed entrammo in una folta foresta costituita, vicino alla pianura, da querce e più in su da castagni. Sul far del giorno arrivai in cima dove sostai per far riposare i cavalli e per godermi il panorama. Infatti, quando la luce divenne tale da mostrare in maniera chiara il paesaggio, una scena di squisita bellezza si rivelò ai nostri occhi: le montagne si incurvavano dolcemente da ogni lato cingendo come in un abbraccio la pianura resa ricca e varia dai più bei prodotti della natura; una catena di montagne meno elevate correva perpendicolarmente verso sud elevandosi gradualmente fino alle cime nevose dell’Aspromonte. Il mar Ionio appariva a tratti tra le alture e rifletteva intensamente i raggi del sole nascente, mentre il Tir- reno era ancora avvolto dalle ultime ombre della notte che si diradava- no rapidamente all’avvicinarsi della luce del sole. Solo il pensiero che il cammino da compiere prima di sera era lungo poté staccarmi così presto da un luogo che offriva un paesaggio tanto insolito e meraviglioso. Per quindici miglia salimmo e scendemmo alternativamente montagne dopo montagne attraverso boschi di cui non si scorgevano i confini».

Henry Swinburne

Così annotava sul suo diario di viaggio lo scrittore britannico Henry Swinburne, tra il 1783 e il 1785, attraversando la zona culminale del gruppo montuoso del Reventino, da ovest ad est.

Non è che una delle tante descrizioni di paesaggio, colme di ammirazione, di viaggiatori stranieri che attraversarono questi luoghi, così carichi di bellezza e di identità.

Il territorio del Reventino si estende, in forma di dorsale con andamento ovest-est, nel tratto più meridionale della Sila Piccola o Catanzarese, dal Monte Mancuso (m. 1.327) al Monte Gimigliano (m. 822), passando per il Monte Reventino (m. 1.417), comprendendo al suo interno la porzione sud-occidentale di quella che è altrimenti detta Presila Catanzarese. Alla Sila esso si salda, a nord, con una linea poco distinguibile di rilievi, tra cui spiccano Colle dei Manni (m. 977) e Monte San Tommaso (m. 960). A sud e a ovest, invece, la demarcazione è nettissima, essendo la catena appenninica interrotta dallo stretto e basso Istmo di Marcellinara e dalla Piana di Sant’Eufemia. A est, dove si stendono le contigue valli dell’Amato e del Corace, il confine ideale è nella breve dorsale tra Monte Gimigliano e Monticello (m. 1.088), tra Carlopoli e Cicala.

Il comprensorio, sotto il profilo geologico, fa parte del massiccio della Sila e, più in generale, del cosiddetto blocco granitico-cristallino del centro-sud della Calabria, che si distingue nettamente dal complesso calcareo-dolomitico del nord della regione.

Del gruppo montuoso del Reventino si è occupato, in particolare, negli anni ’70 Walter Alvarez, dell’Università di Berkeley, in California. Alvarez, nel confermare che le rocce che affiorano su questo monte sono del tutto simili a quelle rinvenibili in Sardegna, Corsica e Alpi, ha teorizzato che la Calabria rappresenti un frammento della Catena Alpina successivamente incorporato nell’edificio appenninico.

Secondo Alvarez e una serie di suoi seguaci italiani tra cui Franco Tavernelli, dell’Università di Siena, la chiave degli spostamenti geologici della Calabria è racchiusa proprio nelle rocce che affiorano sul Monte Reventino. Queste rocce, che Tavernelli definisce «scisti verdi», rappresenterebbero i relitti dell’antico oceano di Tetide dalla cui chiusura si sono originati le Alpi e l’Appennino.

In qualche modo collegato al fenomeno precedente è quello dei canyon fluviali. Il nostro gruppo annovera due tra i canyon più spettacolari dell’intera Calabria. Il primo è quello dell’Amato che si fa strada proprio al di sotto dell’abitato di San Pietro Apostolo. Il secondo è quello del Corace, nel tratto sottostante l’abitato di Gimigliano. In entrambi i casi siamo di fronte a due vere e proprie meraviglie geologiche, forgiate nei millenni dall’erosione dell’acqua che si è incuneata tra impervie pareti di roccia

Altro fenomeno geomorfologico tipizzante il nostro gruppo, sono le grandi e piccole rupi che d’improvviso s’innalzano sulle pendici o sui costoni dei monti e che sono dette comunemente «pietre» o «timpe» [Pietra del Corvo (Conflenti), Pietra Pizzuta (Serrastretta), Petr ’e Fota (Decollatura), Pietre Pagane (Decollatura), Pietra dei Margari, Rupi del Tiritubbo, Pietra dei Cento Ducati, Pietra di Scifo (Serrastretta)]. Le vedute che quasi sempre si godono dalla loro sommità sono assolutamente incomparabili.

Ultimo fenomeno geologico al quale dobbiamo fare cenno sono le grotte.

Quantunque la memoria collettiva della zona serbi il ricordo delle «grotte delle fate» nella zona del Reventino, è certo che se esse sono realmente esistite (e qualcuno sostiene che ve ne sia una nei pressi della Fossa della Chiesa) si tratta di semplici fenditure, come quella che si rinviene sulle rupi poste poco sotto l’anticima del Reventino stesso, sul versante nord-ovest.

Il carsismo, infatti, è fenomeno tipico solo dei terreni calcarei e questi sono presenti solo in due settori marginali del gruppo, sul Monte Sant’Elia e sul Monte Tiriolo. La grotta carsica più grande e complessa è quella di ’Ntoni Maria, sul versante sud del Sant’Elia. La grotta – visitabile solo in assetto speleo e con notevoli difficoltà tecniche – annovera due ampie sale con straordinarie architetture naturali di stalagmiti e stalattiti, oltre che antri, pozzi e cunicoli intermedi e il vasto riparo esterno

Vari sono i tratti caratteristici del paesaggio: gli antichi castagneti da frutto costellati di «caselle» di pietra dove si essiccavano le castagne; le foreste di quota; le grandi conche prative costellate di villaggi e di coltivi (in quella di Decollatura vi è anche un tratto ferroviario secondario ancora attivo), che, viste dall’alto, paiono plastici costruiti da un mirabile architetto; le intricate giungle mediterranee delle valli; i canyon incassati e rocciosi. Panorami sconfinati, che spaziano sino ai mari Tirreno e Ionio, si godono da diverse cime del gruppo.

La natura, per quanto umanizzata e trasformata nei secoli dall’intervento antropico, prevale su tutto il territorio. Cosicché sono ancora rinvenibili ecosistemi di gran pregio, con specie di flora e di fauna di sicuro interesse.

Serrastretta, incastonato tra le montagne, lungo un crinale del massiccio del Reventino, nel cuore della Calabria in posizione pressoché baricentrica tra i mari Ionio e Tirreno, il borgo di Serrastretta offre ai visitatori un paesaggio più unico che raro, grazie ai suoi stretti vicoli, ai palazzi storici dagli antichi portali di pietra, agli innumerevoli edifici religiosi e alle sue tradizioni culturali e gastronomiche tipiche di un paese di montagna. Uno scrigno di storia e cultura, di saperi tramandati e di memorie secolari da riscoprire. Caratterizzato da un’elevata escursione altimetrica che va dai 100 metri s.l.m., in prossimità della frazione di Cancello, fino a raggiungere i 1.198 metri nelle vicinanze del Monte Condrò, il territorio è ricco di boschi leggendari e siti di importanza comunitaria (SIC), dalla più famosa faggeta, ai castagneti secolari, agli uliveti monumentali che insieme rappresentano per l’intero territorio, uno dei patrimoni naturalistici più esclusivi dell’intera Calabria, per il loro valore universale ed eccezionale, dall’aspetto scientifico conservativo a quello estetico naturale. Il centro abitato è collocato su un rilievo boscoso alla destra del fiume Amato, a 840 metri sul livello del mare e protetto alle spalle dal Monte Condrò che appartiene alla catena montuosa della Sila Piccola. È proprio da questa collocazione geografica che deriva l’etimologia del nome: Serrastretta, stretto tra i monti delle Serre. L’attribuzione si deve ad alcuni abitanti di Taverna che, seguendo un antico tracciato per recarsi a Nicastro, s’imbatterono in un “gruppo di case” inerpicate tra due serre alle quali diedero, appunto, il nome di Serrastretta. Il territorio offre molteplici spunti per praticare varie forme di turismo ecosostenibile, dal trekking, all’escursionismo a piedi, bike tours per ciclo viaggiatori appassionati, tutto ciò che è outdoor e incentrato sulle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, sul patrimonio architettonico storico-artistico e rurale, dalle peculiarità gastronomiche ai piccoli saperi artigianali. La popolazione di Serrastretta è definita dallo storico Filippo Bruni nella sua Storia di Serrastretta come: docili per indole, vivi, gai, generosi, ospitali, arguti e amanti del lavoro. Tutte queste virtù sono state tramandate e rispecchiano ancora oggi il tessuto economico e sociale del paese;

La faggeta di Monte Condrò costituisce una tenuta di circa 200 ettari, assegnata al comune di Serrastretta nel 1928 all’atto dello scioglimento dell’antica “università” dei comuni di Feroleto e Pianopoli. Anticamente il bosco, oculatamente sfruttato, forniva insostituibile materia prima di ottima qualità con la quale veniva “alimentato” il vitale artigianato del legno del paese. La fauna della faggeta è stata quasi totalmente distrutta dal progressivo cambiamento dell’habitat. Oggi il bosco di faggi, considerato uno dei più belli d’Italia e classificato come sito di Importanza Comunitaria (SIC), identificato come IT 9330124 Monte Condrò rappresenta un’area verde di inestimabile valore nella quale si respira un’aria di magia. In autunno i colori caldi rendono l’atmosfera davvero fiabesca, quasi irreale. Numerosi sono i percorsi e i sentieri di escursionismo e le attività outdoor praticabili con le guide locali. Dai trekking a piedi e in mountain bike, suggestivi e ineguagliabili sono gli itinerari percorribili sia da chi non è un “esperto escursionista” sia dai camminatori e cicloturisti più appassionati. Qui, passeggiando tra le cortecce degli alberi e le foglie gialle e rosse, si nota una grossa pietra scura, un tempo nascondiglio dei briganti, conosciuta come la Pietra dei Margari. Anche se sembra una comune roccia, in realtà è considerata custode di un’antica leggenda. Si dice che nel suo interno, vi sia nascosto un tesoro costituito da monete d’oro. Per far in modo che essa si apra e il bottino venga mostrato, è necessario recarsi nella faggeta completamente soli a mezzanotte, durante una notte di luna piena e girare intorno al masso 7 volte saltando su un solo piede. Un’altra versione della storia, narra invece, che all’interno del monolite sia imprigionata una principessa e che per ottenere il tesoro sia necessario affrontare un temibile mostro. In ogni caso, se capitate da queste parti, cercate la Pietra dei Margari, magari riuscite ad intravedere il tesoro!
Oggi nella faggeta vivono pochi animali difficilmente avvistabili, il tasso, il cinghiale e il lupo che di tanto in tanto fa la sua apparizione, specie durante i lunghi spostamenti invernali. Molti anfibi trovano riparo nei ruscelletti della faggeta e tra essi si fanno notare la salamandra giallonera. Il bosco di Serrastretta rappresenta un lembo residuo della faggeta che un tempo ammantava le quote più alte della Dorsale del Reventino ed in seguito venne quasi totalmente sostituita dal castagneto da frutto per opera dell’uomo. L’aspetto floristico è costituito da splendide fustaie di faggio che nei tratti più integri raggiungono anche i 35 metri di altezza.

Soveria Mannelli, situata tra le province di Catanzaro e Cosenza, è un paese dalla natura incontaminata, con una recente ma significativa tradizione storica e con una sorprendente capacità di precorrere il cambiamento.
È noto per avere dato vita nel 1806 alla prima insorgenza del Sud contro i francesi e nel 1860 per la resa dell’esercito borbonico a Garibaldi, evento commemorato con un obelisco in Piazza dei Mille. Soveria Mannelli è stata insignita nel 2008 del titolo di Città. Si distingue per la sua vocazione all’innovazione e all’impresa, tanto che nel 2003 è stato considerato dal Censis il comune più informatizzato d’Italia e nel 2001 l’ANCI l’ha ritenuto uno dei dieci comuni italiani a maggiore vocazione alla globalizzazione. Nel 1996 Vittorio Sgarbi vi ha proclamato la Repubblica della Magna Grecia per ribadire il valore della cultura contro l’ignoranza. Nel 2021, Confindustria e Touring Club l’hanno individuata come uno dei tre comuni italiani che hanno saputo coniugare promozione culturale e sviluppo economico. Della capacità d’innovazione di Soveria Mannelli hanno scritto, tra gli altri, il New York Times, il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore.
 

GLI OSPITI

Fabio Andina e Francesco Bevilacqua

Fabio Andina (Ticino – Svizzera – 1972). Fino all’età di 22 anni, divide la sua vita tra Madonna del Piano, un villaggio di campagna sul confine con l’Italia, e Leontica, un pugno di baite in sasso a 1’000 metri di quota nelle alpi ticinesi.
La montagna e la vita montanara lo catturano. In inverno scia e con le belle stagioni fa
escursionismo zaino in spalla e tenda – lungo le creste dei circa trenta pizzi della regione che superano i 3 mila metri di quota.
Nel 1995 parte per gli Stati Uniti. A San Francisco si laurea in cinema e frequentare il poeta Lawrence Ferlinghetti che gli dischiude il mondo della Beat Generation – anche riguardo a stilemi e tecniche compositive. È in quel periodo che Andina inizia a scrivere: sceneggiature e narrativa. Assuefatto dalla vita caotica di città, una volta laureato ritorna in Svizzera e si insedia stabilmente a Leontica. Nel paese di montagna entra a stretto contatto con i residenti: persone schiette, “all’antica” e di poche pretese, ma di una genuina generosità. Uno di questi personaggi – un novantenne solitario che tutte le mattine sale in montagna per fare un’immersione in una pozza di un torrente come rito spirituale – diventerà, anni dopo, il protagonista del suo romanzo
La pozza del Felice (Rubbettino, 2018). Un romanzo pluritradotto e pluripremiato che in Svizzera è diventato un best/long seller. Le sue pubblicazioni, tradotte in varie lingue e vincitrici di importanti premi letterari, includono romanzi, raccolte di racconti, poesie e sceneggiature. Oltre che nella già citata La pozza del Felice, la montagna è presente in altri romanzi e racconti: ogni volta raccontata come un’amica salvifica pronta a darci una mano nel bisogno. Nel romanzo intitolato Uscirne fuori (Rubbettino, 2022), un giovane marito e padre viene cacciato di casa dalla moglie che chiede il divorzio. Cade in depressione e si trasferisce in un paese di montagna. La forza della natura e la vita tranquilla lo curano. Andina dice che della montagna ama i silenzi, la solitudine, la vicinanza con la natura incontaminata e selvaggia e le poche persone che incontra passeggiando per le stradine del paese. Tra la scrittura, eventi letterari e incontri con i lettori, Andina trova il tempo da dedicare alla sua passione: il trekking e la corsa in montagna. Il suo sito è www.fabioandina.com

Francesco Bevilacqua, avvocato, scrittore, giornalista, fotografo. Scrive per testate nazionali e locali. ama definirsi “cercatore di luoghi perduti”. Cura una malattia epidemica in Italia, “l’amnesia dei luoghi”, prova a risvegliare la gente dallo stato di “coma topografico” in cui versa. Pratica una terapia che definisce “oikofilia”, ossia amore per la propria casa, la terra, il paese, ed un metodo economico che chiama “euristica della sobrietà”. Lo fa con metodi semplici: libri, foto, narrazioni, azioni di volontariato. Descrive il suo modo di viaggiare come “stanzialità errante” che è una delle tante coniugazioni possibili di un verbo fin troppo abusato: un peregrinare in cerca dell’ignoto o del non più noto attorno ai luoghi dove si è deciso di vivere, un travaso d’anime fra uomini e luoghi. I suoi mezzi prediletti sono le gambe e l’istinto, affinati dalla frequentazione più che quarantennale di monti e valli e dallo studio altrettanto lungo di carte topografiche, scritti sul paesaggio, narrativa legata ai luoghi, diari di viaggio. Ha scritto ventidue libri dedicati all’esplorazione ed alla scoperta dei luoghi, al viaggio, al paesaggio, alle bellezze naturali e alla loro percezione in narratori e viaggiatori, al rapporto fra uomo e natura, alla letteratura sul Sud.

Tra i suoi libri ricordiamo, fra gli altri: Elogio dello stupore, Calabria, viaggi e paesaggi, Montagne di Calabria, Genius loci, Sulle tracce di Norman Douglas, Lettere meridiane, Le fantasticherie del camminatore errante ed i recenti Turbare una stella e Alberi monumentali in Calabria, oltre a numerose guide storico-naturalistiche ed escursionistiche, tutti per Rubbettino editore. 

PROGRAMMA  

VENERDI 4 ottobre

Ore 18.00 Arrivo degli escursionisti a Serrastretta e incontro di apertura Meeting presso Palazzo Pingitore, accoglienza da parte dei soci dell’Associazione Edrevia – La Tribù degli alberi e saluto istituzionale del Presidente FIE Calabria, Paolo Latella.

Ore 20.30 Cena conviviale presso agriturismo “E Turre” di Serrastretta  

SABATO 5 ottobre  

Ore 8.45 Arrivo degli escursionisti nel punto di ritrovo della Prima Escursione (Piazza Pitagora – Serrastretta) – Ore 9.00 Partenza Escursione 

Prima Escursione: “LA VIA DEI SEDIARI” di Serrastretta, un percorso che racconta la storia di un popolo legato alla propria terra, al lavoro, alle tradizioni e a codici iconografici e simbolici tramandati di generazione in generazione.

Un percorso strutturato per chi vuole assaporare l’anima autentica della montagna. Un sentiero di 12 chilometri, che dal centro del paese, attraverso gli stretti vicoli del centro storico e le antiche botteghe artigiane, raggiunge i boschi rigogliosi del Reventino per concludersi nella maestosa faggeta di Monte Condrò.

PERCORSO:

Tipologia: in linea sentiero/asfalto

Distanza: 12 km

Difficolta: E

Durata: 4.30 h

Altitudine Max: 1100 m

Altitudine Min: 840 m 

Acqua: lungo il percorso

Ore 14.00 – Pranzo tipico – area picnic Faggeta di Monte Condrò

Ore 15.00 – Faggeta di Monte Condrò – Serrastretta

Non chiamatelo out door. La montagna come ricerca con Francesco Bevilacqua

Ore 19.00 – Visita guidata presso CARTA Museo d’Impresa e Parco d’Arte Rubbettino – Soveria Mannelli

Ore 20.30 Cena conviviale presso l’agriturismo “La Rosa nel bicchiere”

Domenica 5 ottobre  

Ore 9.30 – Visita guidata al Lanificio Leo – la più antica fabbrica tessile calabrese. (3,00€)

Ore 11.30 – Parco Carta – Soveria Mannelli
Quando la montagna salva con Fabio Andina.

Ore 14.00 – Pranzo a sacco nel Parco d’Arte Contemporanea

Ore 15.00 – Museo Carta – Soveria Mannelli

Talk a cura di FIE su Il patrimonio culturale dell’associazionismo. Andare in montagna con FIE.

Ore 17.30 – Chiusura lavori, saluti istituzionali e rientro.

Strutture alberghiere convenzionate da prenotare autonomamente telefonando ai numeri indicati

Agriturismo “E turre” – Serrastretta

Tot. 9 posti letto

C.da Viterale, 61, 88040 Serrastretta CZ – tel. 0968 84080

– stanza quadrupla € 120,00 (con prima colazione)

– stanza tripla € 90,00 (con prima colazione)

– stanza doppia € 60,00 (con prima colazione)

Agriturismo “La Rosa nel Bicchiere” – Soveria Mannelli

Tot. 8 posti letto
Località Polso, 88049 Soveria Mannelli CZ – tel. 0968 666668

– stanza singola € 55,00 (con prima colazione)

– stanza doppia € 70,00 (con prima colazione)

– stanze tripla € 95,00 (con prima colazione)

– stanza quadrupla € 120,00 (con prima colazione)

– stanza quintupla € 145,00 (con prima colazione)

B&B Marasco Preziosi – Soveria Mannelli

Tot.15 posti letto
Viale Rubbettino – Soveria Mannelli – tel. +39 347 179 7481

– stanza tripla € 90,00 (con prima colazione)

– stanza quintupla – € 150,00 (con prima colazione)

B&B Aladina’s House – Soveria Mannelli

Tot. 8 posti letto

Viale Rubbettino – Soveria Mannelli – tel. 328 737 1842

– stanza singola € 25,00 (con prima colazione)

– stanza matrimoniale € 50,00 (con prima colazione)

– stanza doppia € 50,00 (con prima colazione)

Appartamento – Soveria Mannelli

Tot. 6 posti letto
Via Gabriele Costanzo – Soveria Mannelli – tel. 328 2282932

– 6 posti letto (tre doppie) € 30,00 cadauno (con prima colazione)

B&B Emilio Fazio di Serrastretta

Tot. 5 posti letto
Loc. Ferro – Serrastretta – tel. +39 339 847 8871

– stanza singola € 30,00(con prima colazione)

– stanza matrimoniale € 60,00 (con prima colazione)

– stanza doppia € 60,00 (con prima colazione)

B&B La Terra del sorriso

Tot. 6 posti letto
SS616 – uscita Motta santa lucia– tel. +39 328 6711525

stanza doppia € 60,00 (con prima colazione)

Palahotel Vallenoce

88041 Decollatura (CZ) -Tel. 0968-63380 cell & Whatsapp 329 8282217

– Stanza Singola con prima colazione € 60,00

– Stanza Doppia o Matrimoniale con prima colazione € 80,00

Casa vacanze Mazzei – Angoli di Serrastretta

Due doppie 60€ ciascuna (con prima colazione)

Tel. +39 339 311 5206

 Food&Beverage

Cena del venerdi presso ristorante “Il Vecchio Castagno” di Serrastretta € 25,00. Menù a base di prodotti tipici del territorio (biologici e km 0) – (acqua e vino a tavola inclusi) 

Cena del sabato presso agriturismo “La rosa nel bicchiere” di Soveria Mannelli € 25,00. Menù a base di prodotti tipici del territorio (biologici e km 0) – (acqua e vino a tavola inclusi)

Pranzo del sabato nella Faggeta di Monte Condrò a Serrastretta € 10,00 (piatto tradizionale della cucina serrastrettese, bibite, vino e acqua)

Pranzo della domenica nel Parco d’arte contemporanea Carta a Soveria Mannelli € 10,00. (cestino con panino, fritti misti, muffin al cioccolato, acqua e bibita)

IMPORTANTE: Per partecipare al Meeting FIE 2024, è per questioni organizzative, è obbligatorio compilare personalmente il modulo al seguente link

https://forms.gle/icbkMcczupRfv2gf9

 SCARICA LA PRESENTAZIONE

* Considerata la complessità e il numero dei partecipanti, il programma potrebbe subire in corso d’opera alcune piccole variazioni di orari e o di altro non sostanziale.
Facebook
Twitter